lunedì 24 ottobre 2011

Antikatechon: "Privilegium Martyrii" CD reviewed on "Audiodrome"

Antikatechon è il nom de plume scelto da Davide Del Col per questo suo progetto solista, che s’affianca ai due collaborativi Echran e Molnija Aura. In uscita per Silentes, "Privilegium Martyrii" è dark ambient, inutile cercare altre definizioni. Territorio esplorato in lungo e largo, milioni di epigoni spariti nel giro di un disco: Davide evita di perdersi nel mucchio grazie a esperienza e bravura. Il primo pezzo è profondo e malinconico, soprattutto molto meno minimale della media del genere, grazie allo stratificarsi di melodie di synth, mentre quasi per contrasto il secondo è metallico e catacombale, davvero molto poco conciliante. Anche la terza traccia possiede un suono molto denso e dettagliato, che via via si rarefa, lasciandoci con un sottofondo di synth e tristissimi “rintocchi” di chitarra, prima di lasciar spazio a “Summa Obnubilatio”, le cui basse frequenze scavano solchi profondi, percorsi da loop davvero disturbanti. Più placida la conclusione con gli ultimi due pezzi, tra cui la title-track, che rivela (come l’artwork, il moniker, tutto il resto…) il rapporto obliquo col cristianesimo (vedi alla voce Raison D’Être?): non una novità, ma in questo disco conta molto il come, non il cosa. Dietro le quinte ci sono Andrea Marutti e Giuseppe Verticchio, il che significa che i migliori in questo campo continuano a fare squadra e a lavorare assieme in vari modi.
(Fabrizio Garau)

martedì 2 agosto 2011

Antikatechon: "Privilegium Martyrii" CD reviewed on "Dagheisha"

La personalità eclettica di Davide Del Col si traduce in un nuovo progetto capace di distinguersi da Ornament, Echran e Molnija Aura per struttura e spore armoniche. Il musicista si muove sempre in ambito dark ambient ma 'Privilegium Martyrii' svela un ritorno alle origini, a quegli anni in cui la sperimentazione assumeva un'urgenza quasi insostenibile. Il disegno oscuro che caratterizza l'opera la avvicina addirittura a certe release neo folk, dense e spettrali, che non possiedono nel contempo una visione futuristica del mondo ma si limitano a descrivere la sofferenza di tutti i giorni. Nello specifico invece Antikatechon esprime un senso di disagio, offre passaggi inquietanti e riduce l'assenza di respiro al minimo possibile. 'Inanitas Hominum Generis' e 'Privilegium Martyrii' si elevano sul resto del materiale per la capacità di esprimere un messaggio scevro dal contenuto generale.
(Divine)
www.dagheisha.com

lunedì 18 luglio 2011

Antikatechon: "Privilegium Martyrii" CD reviewed on "Oltre il Suono"

Un superbo album di oscura, profonda, in un certo senso "classica" musica dark ambient, contesa tra atmosfere inquietanti, drammatiche, dense e spettrali, e toccanti ed evocative aperture melodiche, raggi di luce, flebili barlumi di speranza… Passaggi a tratti quasi "sinfonici", seppure mai "pomposi" o ridondanti, "imponenti" nel loro incedere, nei riusciti crescendo, nelle lente e progressive metamorfosi, che talora si dissolvono in statiche, fluttuanti, ipnotiche stasi ambientali, per poi sprofondare in un baleno in claustrofobici, dannati, interminabili tunnel sonori, dominati da potenti substrati di drones, ritmiche meccaniche, colpi metallici riverberati, dalle cui trame emergono indecifrabili, disperati e confusi echi di voci umane, loops di masse metalliche sferraglianti, preludio di una lunga, profonda, tormentata e irreversibile discesa agli inferi… Un album assolutamente straordinario, quasi "epico" per l'efficacia della sua "formula" e del suo impatto emotivo, per un nuovo progetto che vede Davide Del Col, già "titolare" dello storico progetto "Ornament" e attualmente parte essenziale di progetti collaborativi quali "Molnija Aura" o "Echran", tornare prepotentemente alla ribalta con quelle sonorità e atmosfere marcatamente oscure e "deep" che quasi 15 anni fa avevano caratterizzato le sue prime realizzazioni.
(Giuseppe Verticchio)
www.oltreilsuono.com

lunedì 4 luglio 2011

Echran live

10/07/2011

Cascina Autogestita Torchiera senzacqua

Piazzale Cimitero Maggiore 18
Milano



TRoK! e Digicult organizzano una giornata/serata di libera cultura e produzione artistica indipendente, il prossimo 10 Luglio presso la Cascina Autogestita Torchiera, articolata attraverso banchetti, proiezioni, aperitivi e concerti. Questo appuntamento, che abiterà tutti gli spazi (vecchi e nuovi) della Torchiera, vuole sottolineare e riprendere in considerazione alcune delle tematiche avanzate nel corso dell'evento Mi Land dello scorso Maggio, e fare da laboratorio per un evento su scala cittadina che si terrà quest'autunno a Milano.
Pratiche di condivisione, di autoproduzione, di attivismo artistico e culturale a cavallo tra suono, cinema, video, design, letteratura, tecnologia e ambiente. DigiTRoK! nasce dall'esigenza di essere parte attiva di un evento spontaneo dalla sottocultura di una città in fermento, un tentativo di dare forma a una domenica fuori dagli schemi della proposta culturale imperante.


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Dalle 16.30 - Banchetti (cortile)

:. Boring Machines
:. Die Schachtel
:. Rxstnz
:. Agenzia X
:. Serpica Naro
:. Vectorealism


Dalle 16.30 - Laboratori di autoproduzione audiovisiva (sale interne)

:. Laboratorio Elettrico Popolare
:. Teatrino Elettrico


Dalle 16.30 - Share Party! (sale interne)

:. porta il tuo laptop e condividi i tuoi film
:. porta il tuo laptop e scambia la tua musica


Dalle 18.30 - Cineforum e Proiezioni (sale interne)
a cura di Alessio Galbiati (Rapporto Confidenziale), Claudia D'Alonzo e Pia Bolognesi (Digicult)

:. Il piantone - Antonio Rezza & Flavia Mastrella, 15 min
:. Schizzopatia - Antonio Rezza Flavia & Mstrella, 10 min
:. Cinico TV, - Daniele Ciprì e Franco Maresco, 12 min
:. A Tirone - Daniele Ciprì e Franco Maresco, 6 min
:. Kill your idols (2004) - Scott Crary, 75min
:. Berlin Super 80: Music & Film Underground West Berlin 1978-1984 - Artisti Vari, 109 min
:. We Call it Techno


Dalle 20.00 - Aperitivo (cortile)


Dalle 21.00 - Concerti Mi-Bo (Sala 1 e Sala 2)

:. Francesco "fuzz" Brasini
:. Stefano Pilia
:. Daniella Cattivelli e Margareth Kammerer
:. Echran
:. Otolab
:. Teatrino Elettrico
:. Faravelliratti


Domenica 10 Luglio 2011
Dalle ore 16.00 alle 1.00
Cascina Autogestita Torchiera senzacqua
Piazzale Cimitero Maggiore 18
Milano

sabato 2 luglio 2011

Molnija Aura: "Utopian Suns" CD reviewed on "Blow Up" magazine

Debutto per la sigla Molnija Aura che congiunge le forze di Davide Del Col e Andrea Marutti, con l'ispirazione che in "Utopian Suns" sgorga dall'era spaziale e dal cinema di fantascienza. Rimembrando, con vagheggiata nostalgia, sensazioni sbiadite, fascino e stupore erosi da odierni tempi assai meno immaginativi, il duo attraverso l'impiego decisamente prevalente di elettronica analogica, si inoltra in gassose ambientazioni non esenti da minacce, si vedano "Channels of Anxiety" e "Tidal Disruption", con lenti e fluttuanti tragitti verso l'indecifrabile suggeriti da "Harmonic Radiations Tide", la quasi misticheggiante ricerca della luce più accecante di "Canis Major Overdensity", segnali alieni che fuoriescono dal momento di massima dilatazione dark ambient in "Minimum Pulsar Luminosity", il quasi irreparabile ingresso nel cosmo con la malinconia di avvertire la Terra come irrecuperabile passato di "Utopian Suns". (7/8)
Paolo Bertoni

lunedì 20 giugno 2011

Molnija Aura: "Utopian Suns" CD reviewed on "Audiodrome"

Utopian Suns è un disco in gestazione dal 2007, che ha trovato casa presso l’israeliana Topheth Prophet, etichetta che segue sia la scena nazionale (Maor Appelbaum, Lietterschpich) sia internazionale (MB, Bastard Noise…). Utopian Suns è colonna sonora di un viaggio spaziale, realizzata tramite la “sapienza ambient” dei due, che qui offrono il meglio delle loro caratteristiche: ci sono la profondità di Andrea e la tensione affilata di Davide. I suoni probabilmente originano da sintetizzatori analogici e digitali, ma – nonostante questo – all’ascoltatore arriva qualcosa solo parzialmente retrò, perché si trova in qualche zona nerissima dell’universo, ma non per forza quello immaginato dai pionieri della musica cosmica. Si tratta di un sound più sottilmente inquietante, che trasmette molto bene la sensazione di vuoto infinito che si deve provare osservando lo spazio da qualche satellite alla deriva. Notevole, infine, lo slittamento noise disturbato dell’ultima “Tidal Disruption”, segno inequivocabile che ci siamo avvicinati troppo a qualcuno di quei soli utopici. Tipico ascolto per il quale si richiedono isolamento e cuffie, grazie alle quali sarà possibile percepire anche buone ed essenziali melodie sotterranee. Drone music di pregio, insomma.
(Fabrizio Garau)
www.audiodrome.it

mercoledì 1 giugno 2011

Molnija Aura: "Utopian Suns" CD reviewed on "Chain D.L.K."

Right after his collaborative effort with Fausto Balbo, Andrea Marutti returns with a brand new collaboration that bring him crossing his knobs with Davide Del Col, some of you may remember for a couple of wonderful works with Echran and for his work as Ornament. This album brings together a couple of musicians quite renowned for their recent dark ambient past but differently from what one may expect this' much more than that. Infact even if they've kept their dark roots on board, they overabundance of space synths paints the atmosphere of a strange space color. Even if this record has nothing to do with that, it reminded me of Brian and Roger Eno in their Apollo album, probably the space imaginary made me wrote this, but later while giving a look to the layout I've noticed they've put space satellites everywhere, and maybe I'm not that wrong. There's a a great use of melancholic litanies pulsing underneath and during the first listening it didn't emerged completely, later when I've had the chance to give the proper attention to the work it surprised me. I've been listening to this work at night while trying to catch some sleep and believe me, there's no better soundtrack to meet Morpheus' embrace.
rated: 4/5
(Andrea Ferraris)
http://www.chaindlk.com/

lunedì 30 maggio 2011

Antikatechon: debut album "Privilegium Martyrii" out now




Antikatechon "Privilegium Martyrii" (CD, Silentes, 2011)

Debut album of my new solo project

Press release:
"Thick and spectral dark ambient, soaked with soft and flowing pads stratifications, wrapped in deep and penetrating low frequencies spires, enlightened by delicate and touching melodic inserts, profaned by echoes of reverberating metallic noises, clanging chains, circular mechanical movements, waves of indecipherable whispers, distant and suffering human voices... A great debut CD for Antikatechon, a project that showcases Davide Del Col's eclectic personality, already the unique mind of the Ornament project, and keyman of other recent collaborative projects such as Echran and Molnija Aura."

www.myspace.com/antikatechon

lunedì 16 maggio 2011

Echran live

26/05/2011

"INLANDEMPIRE #9"

Live set from 22H

PERRINE EN MORCEAUX
RIGA
ECHRAN

SPAZIO CONCEPT
Via Forcella 7-13 (traversa di Via Tortona)
MILANO

INGRESSO GRATUITO

mercoledì 11 maggio 2011

Molnija Aura: "Utopian Suns" CD reviewed on "Connexion Bizarre"

“Molnija Aura is an electronic ambient/glitch project of Davide Del Col and Andrea Marutti from Milan, Italy.” This is taken literally from the press release, and I agree with all of you that an opening sentence couldn’t have been any more plain than this. But there is something in that line that made me reconsider writing it a few times…
Andrea Marutti is the man behind the Afe Records label, which I’ve known for quite some time now. Next to that he is active as a musician under several names (Afeman, Amon, Lips Vago, Never Known and Spiral) and in several other projects (Hall of Mirrors, Maribor, Meerkat and Sil Muir). Recently I had the pleasure of reviewing “Detrimental Dialogue” by Andrea Marutti and Fausto Balbo and, while listening to “Utopian Suns”, I realized that Molnija Aura is much more a two-person project with a very impressive symbiotic energy as opposed to a collaboration between two persons, each doing his own thing and making a whole of two parts.
This six-tracker plays a little over an hour and there is not a dull moment in there. Not for droners, as there is a continuous flow and enough to explore in the many layers of each composition, but also not for the average ambient adept. Each track is long enough to stay interesting for the minimalist, but changes quickly enough for listeners who need a bit more variation. Inspiring titles like “Channels of Anxiety”, “Minimum Pulsar Luminosity” and “Tidal Disruption” give you enough information to let your mind flow out and be elsewhere.
The sounds on this album are thickly layered and very well accomplished given their respective places in the frequency spectrum. What is audible is clearly there, but in the same way, that which needs to be hidden remains hidden. Or – as with the sub-low in “Channels of Anxiety” – the sounds are only audible at moments when they should be heard.
The black&white cover shows a satellite, and parts of the satellite are covered over the pages of the booklet. Very nice considering the science-fiction theme of the album, as well as the endlessness the music delivers. A quote that would fit this release very well would be, “Turn on, tune in, drop out”. But it’s up to you to explore that world beyond this one. I can only say that I’ve been there and the way back here was long…

[8/10]

(Bauke van der Wal)
http://www.connexionbizarre.net

lunedì 9 maggio 2011

Molnija Aura: interview on "Dagheisha"

a cura di Divine

Quali obiettivi si prefigge questo progetto?
Non abbiamo obiettivi particolari, il progetto è nato come collaborazione tra due amici che si conoscono da diversi anni e condividono una passione comune per suoni dilatati e di orientamento sci-fi.
Come siete arrivati alla pubblicazione di 'Utopian Suns'?
Nel modo più classico. Una volta realizzato il master definitivo del lavoro, lo abbiamo spedito ad alcune etichette che a nostro avviso erano adatte a pubblicarlo; Topheth Prophet è stata la più veloce a raccogliere la nostra proposta.
Quando sono state registrate le tracce?
I brani che sono confluiti nel disco, più altre registrazioni rimaste inedite, sono stati realizzati nella prima metà del 2007. L’editing e la selezione del materiale si sono poi protratti per più tempo, fino ad arrivare alla stesura finale e al mastering sul finire del 2009
Avete utilizzato dei metodi di registrazione particolari?
Partendo da suoni e parti create con sintetizzatori analogici e digitali, i brani sono stati poi assemblati tramite l’utilizzo di software. Davvero nulla di particolare o fuori dal comune.
E' curioso come la copertina rimandi alle notizie dei giornali degli anni sessanta sulle missioni nello spazio. Un'immagine vintage per un suono che in teoria dovrebbe essere proiettato verso il futuro...
Ci piace molto l’immaginario legato alla vecchia fantascienza e l’iconografia dell’era spaziale, tuttavia l’impronta musicale non è per forza orientata su sonorità “retrò”. Allo stesso tempo però, non crediamo che il suono del disco sia così proiettato verso il futuro, ma è sospeso in un’orbita spazio-temporale a sé stante e dotato di gravità propria.
Ricercare una dimensione spaziale vuole essere un modo per sfuggire alla realtà di tutti i giorni?
Non necessariamente, vivere significa confrontarsi ogni giorno con la realtà; le atmosfere contenute nel nostro disco non costituiscono una via di fuga à ma suggeriscono l’idea che il materialismo non sia la base dell’esistenza. L’album ha i connotati di un viaggio, con una partenza, un’esplorazione verso nuove conoscenze fino all’inevitabile e traumatico ritorno.
Pensate che il disco avrà un seguito?
Certamente, al più presto.
Nella mia analisi ho parlato di una ricerca di utopiche fonti di luce che vive momenti di estasi totale e altri di depressione cosmica. Continuerete a mantenere la vostra musica in bilico tra questi due aspetti anche nei prossimi dischi?
Al momento non abbiamo ancora scelto i leitmotiv su cui sarà strutturato il nostro prossimo lavoro. Non è detto che tali tematiche non possano essere affrontate da altri punti di vista e con altri tipi di sonorità.
Quant’è complesso passare da un progetto all'altro? I dischi di Hall Of Mirrors, Amon e Molnija Aura, per quanto possano essere ricongiunti a simili concettualità di base, si muovono in direzioni diametralmente opposte...
(Andrea) Non mi pare che si muovano in direzioni poi così tanto opposte. In quanto a complessità, non ne rilevo alcuna perché, specialmente per quanto riguarda le collaborazioni, dal mio punto di vista è sempre naturale e stimolante affiancarsi ad altri musicisti ed influenzarsi a vicenda.
Ha un senso parlare ancora di dark ambient al giorno d'oggi?
Le etichette non sono la priorità, è la personalità dei musicisti che conta. Ha senso parlarne quando c’è un artista con delle proprie caratteristiche definite che si ritrova in questo stile musicale. La stessa filosofia è applicabile per tutti i generi.
Quali sono i vostri prossimi impegni?
(Davide) Al momento sono impegnato nella registrazione del primo album dei Rhetra, duo black metal nato dalla collaborazione con la cantante/chitarrista Sophia, nel quale io mi occupo delle parti di basso e batteria. Con il progetto Echran (che condivido con Fabio Volpi e Accursio Graffeo) stiamo lavorando ai brani del prossimo disco e inoltre abbiamo anche del materiale audio-video nuovo che stiamo elaborando per le situazioni live. Infine a breve Silentes pubblicherà l’album di debutto del mio nuovo progetto solista.
(Andrea) Io invece sono piuttosto concentrato sulla nuova identità della mia etichetta; da quest’anno infatti il mio intento è quello di realizzare soltanto produzioni in formato CD, destinate possibilmente ad una distribuzione più ampia. Sul fronte musicale invece, entro l’anno dovrebbe uscire il nuovo album del progetto Hall of Mirrors che condivido con Giuseppe Verticchio, mentre il secondo CD del progetto Sil Muir insieme ad Andrea Ferraris fa’ già parte delle release programmate su Afe per i prossimi mesi.
Quali sono i dischi più interessanti che avete ascoltato ultimamente?
(Andrea) Restando in tema, di recente ho apprezzato il lavoro di Fabio Selvafiorita e Valerio Tricoli uscito per Die Schachtel; spaziando in altre direzioni avulse dal contenuto di questa intervista, ho scoperto con piacere i dischi di Dick Jensen pubblicati a cavallo tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, grandiosi!
(Davide) Dawnbringer “Nucleus”, Inquisition “Ominous Doctrines of the Perpetual Mystical Macrocosm”, False Mirror “The Derelict World”, Nimh “Krungthep Archives”.

www.dagheisha.com

sabato 7 maggio 2011

Echran: interview on "Solar Ipse" fanzine

A cura di Loris Zecchin

TUTTI I COLORI DEL BUIO

ECHRAN

Ai tempi dell’esordio si dilettavano a costruire un’architettura sonora capace di raccordare i gorghi ossianici Coil al più classico dei landscape industrial. Oggi con “In Offret” (A Silent Place rec.) correggono il tiro e ci regalano un album che incrementa la posta in gioco di un bel po’. Crepitii, disturbi elettrostatici, l’innalzarsi di un onda cavernosa alla moviola, un filo dell’alta tensione reciso che penzola nel vuoto…il tutto assemblato in maniera fantasiosamente partecipata, scenografica ma non eccessiva. Un bad trip d’una fine di austera bellezza, in cui la distanza tra le cose è resa incerta da una pulsazione che si impossessa di tutto.


Cominciamo subito con una curiosità, nel vostro my space, alla voce “E simile” è riportato: “al tentato suicidio di Alain Delon risolto con successo”. Perché questo divertissement? Suicidio come forma d’arte?
Fabio: No, molto più semplicemente è un commento, direi efficace, di un nostro amico nei confronti della nostra musica.

Echran sono Fabio Volpi e Davide Del Col, rispettivamente vocals, visuals + programming & synth + programming. Chi è invece l’Accursio Graffeo che viene accreditato come aiuto visuals durante le performance dal vivo?
Davide: Accursio è un amico. In alcuni concerti si è occupato dei live visuals. Inoltre ha partecipato alla produzione di entrambi i nostri cd, essendo stato membro della Ebria records (etichetta ora chiusa) ed ora attivo con la sua personale label The MGS.

Fabio ha fatto parte del collettivo audiovisivo Otolab, mentre Davide, con il nickname Ornament ha siglato due album di ascendenza industrial..potete dirci qualcosa in più su questi trascorsi? In che modo l’esperienza accumulata ha portato agli Echran?
Davide: Ornament è stato in generale il mio primo progetto elettronico. E' la sigla con cui ho realizzato una cassetta, 3 cd-r e un album per una net-label, olre alla partecipazione a qualche compilation. Ho portato avanti il progetto per 5 anni, dal 1999 al 2003. Fabio lo conoscevo da tempo, circa dal 1996, sapevo della sua collaborazione con Otolab, e nel 2003 abbiam deciso di provare qualcosa insieme. Da li è nato il progetto Echran. Non considero Echran una evoluzione di Ornament, quando suono da solo utilizzo un metodo diverso rispetto a quando suono con Fabio.

In un raffronto tra il debutto e “In Offret” quali sono i margini di miglioramento/evoluzione?
Fabio: Non c'è evoluzione tra i due lavori, solamente uno spostamento su un altro percorso parallelo, nel quale vivono personaggi, vite e suoni differenti

Tiratura di entrambe le uscite?
Davide: 500 copie il primo, 1000 il secondo.

Io vi immagino così: persone schive, animate da una fede che impedisce qualunque vita esteriore…ci ho azzeccato?
Davide: In realtà siamo persone piuttosto socievoli. Siamo i classici bravi ragazzi "rumoristi" della porta accanto.
Fabio: Per contenere tutti i ruoli e i racconti che contengono i brani di questi 2 album in realtà bisogna essere molto aperti all'analisi e alle vite degli altri.

Non amo tutte le produzioni A Silent Place, ma riconosco l’occhio fine che ne anima la ricerca. Come siete arrivati a loro?
Davide: Pasquale (uno dei due proprietari della A Silent Place) lo conosco dal 1999. All'epoca pubblicò il primo cd-r di Ornament con l'etichetta che aveva allora. Inoltre il primo album di Echran è co-prodotto dalla Smallvoices (la sister label della A Silent Place).

Fatemi l’esempio di un gruppo/collettivo che secondo voi è riuscito, negli anni, a coltivare determinate ossessioni mantenendo inalterata l’onesta intellettuale.
Davide: Mi interessa l'ossessione pura, spogliata dall'intelletto. mi piace quando l'ossessione si traduce musicalmente nella reiterazione. Gli Scorn possono essere un buon esempio.
Fabio: Pan Sonic, Radiohead, forse Metallica, sicuramente Cristina d'Avena.

Ho scavato in rete per recuperare qualche informazione sul film che citate in “Sister Vk”, Slepa Paga di Hanna Antonina Wojcik, ma non ho trovato granchè..please,help me!
Fabio: E' un film che ho visto in un piccolo cinema a Milano ormai qualche anno fa. La storia è quella di una donna che mette in gioco la propria vita per la salvezza del fratello tossicodipendente. La colonna sonora è per me un capolavoro, in quanto si basa principalmente su un unico drone caratterizzato da bassi molto profondi.

Altri highlights cinematografici?
Fabio: Direi sicuramente gli attuali serials provenienti dagli States, come Lost, Dexter e Breaking Bad ad esempio.
Davide: Concordo pienamente!

Con le sue dilatazioni comatose “Anodine” si aggiudica la palma di miglior track del lotto. Vi ricordate le circostanze in cui l’avete composta?
Fabio: E' stata creata in un periodo di collaborazione con il musicista elettronico Pietro Riparbelli, fortemente influenzata dai racconti di A.Nothomb.

E l’omaggio a Ali Farka Toure, “Death Of A.F.T.”? Sentite di condividere con lui una propensione, mettiamola così, al “meticciato” artistico?
Fabio: No. Molto semplicemente A.F.Touré è stato un artista importantissimo per l'Africa, riuscendo a chiudere il cerchio, (musicalmente parlando) iniziato con la schiavitù, i canti gospel, il blues, riportando tutto nel Mali e rinforzandolo con la musica rituale locale che ha anche forti ascendenti di carattere islamico.

Hanno importanza nel vostro suono gli esperimenti fatti dai Clock DVA in “Buried Dreams”?
Davide: I Clock DVA mi piacciono, tuttavia non vedo un legame tra noi e loro. Il loro immaginario è più cyberpunk e il loro sound è molto diverso dal nostro.

In cabina di regia troviamo Giuseppe Ielasi. Lo conoscevate già da prima, oppure l’avete contattato appositamente per la produzione del disco? Nelle note è riportata la data del 2007..come mai tutto questo tempo per farlo uscire?
Davide: Giuseppe lo conoscevamo già prima. "In Offret" era pronto dal 2007, purtroppo però l'etichetta ha avuto dei problemi, dovuti ad un allagamento del proprio magazzino, e ha sospeso temporaneamente la propria attività, facendo slittare di parecchio tempo le uscite.

Molte etichette oggi stampano solo in vinile, magari accludendo nella confezione una password per scaricarsi gli mp3…pensate sia un metodo efficace per riavvicinare le persone all’oggetto disco?
Fabio: E’ un tentativo di marketing come un'altro, in un momento in cui i supporti e le tecniche di riproduzione e diffusione sono in continua evoluzione. Forse è uno dei pochi momenti nella storia musicale dove il contenitore è più veloce nel cambiamento rispetto al contenuto sonoro.

Siamo in chiusura. Svelateci qualche retroscena Echran di cui non avete mai fatto parola con nessuno…almeno fino ad ora!
Fabio: Non abbiamo retroscena, come diceva il leader dei Visage, siamo on stage 24 ore al giorno.



SOLAR IPSE # 04

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RECEPTION >>> Non son pagliuzze che si trasformano in travi… > Playlist Community > Bullets: dritti al dunque senza tante menate > Record of the issue DITA SPORCHE D’INCHIOSTRO >>> Maurizio Blatto & L’ultimo disco dei Mohicani > Gino Dal Soler & The Circle Is Unbroken: quarant’anni di folk psichedelico e visionario PERFUMED GARDEN >>> Yellow School Bus Factory > The Liftmen > El Festival De Los Viajes > Father Murphy > Sparkle in Grey >True Widow CRIPPLED SYMMENTRY >>> Andrea Valle > Starfuckers > Peter Kernel > gRÄFENBERg > Echran PEEPING TOM >>> Rumore e isolamento > Strabismo ciclope OLDIES BUT GOLDIES >>> Monks (ITA) > Notorius > Art Monk Construction Records ANIMAL RIGHTS >>> Valle Vegan RICERCA & SVILUPPO >>> Ove Ricordo e Premonizione si confondono: chitarre che vibrano d’estasi & inquietudine (Glenn Jones, Mark Fry, The Child Of A Creek, Dustin Wong) > Luoghi del fare, luoghi del potere: Napoli > The rest is (extreme) noise > Invisibili ai radar > Nudo che scende le scale: avanti e indietro sulla linea del tempo LYSERGIC EXPLOSION >>> Gandhi’s Gunn > Deadpeach > Bad Dream ONE DIVINE HAMMER >>> Morse Code > Three Second Kiss > Lucertulas > Disappears > Bobsleigh Baby ETICHETTE >>> Boring Machines > Avant! PORTRAIT >>> Matteo Guarnaccia

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Il costo di una singola copia è 3 euro (+ 2 euro di spese di spedizione).

mercoledì 6 aprile 2011

Molnija Aura: "Utopian Suns" CD reviewed on "Dagheisha"

Immaginate di trovarvi al comando di una navicella lanciata verso il vuoto assoluto. Dapprima è il timore che qualcosa vada storto in partenza a frenare le vostre emozioni. Improvvisamente il distacco dalla terra che avete sempre conosciuto rafforza la consapevolezza nei propri mezzi e sorregge l'orgoglio quasi fosse un vaso di porcellana in bilico su una mensola. Con il passare dei minuti la ricerca di utopiche fonti di luce raggiunge un apice estremo di piacere e il silenzio, raccontato con sussurri elettronici e imperfetti cicli di onde sonore, accompagna una schizofrenica autoindulgenza dei sensi. La collaborazione tra Andrea Marutti (Amon, Hall Of Mirrors) e Davide Del Col (O Diabo De Vila Velha, Echran) offre un grandioso tributo al minimalismo sci-fi e artisti quali Phill Niblock ('Sun Ra', 'Disseminate'), Alvin Lucier ('Navigations For Strings, Small Waves' e 'Sferics') e Philip Glass ('Strung Out', 'Music In Twelve Parts'). Qualcuno lo definirà solamente dark ambient. A noi piace proseguire oltre le mere definizioni di stile e consigliamo questa opera lungimirante a coloro che vestono ordinari per risplendere nella mediocrità di una società che vive di sola apparenza.
(Divine)
http://www.dagheisha.com/

giovedì 31 marzo 2011

Projects and discography

Here is a list of my past and present projects with discography:

Ornament
My first solo project, created in 1999 and closed in 2003.
"Davide Del Col started his solo adventure as Ornament in 1999, with the venomous tape "Strychninlovenectar", which consisted of four structured death-industrial tracks. His second work entitled "Adorers", inspired by the great plague, was released shortly after on Oktagön Records as a limited edition CD-R. At this point in time the industrial elements of his debut were already fading away. In 2000 Davide self-released in a few copies "Unicorn Lullaby", his most oniric album where he embraced deep Dark-Ambient territories always keeping Ornament's most distinctive features: the cyclic reiteration of the main sequences and his visionary attitude. The abysmal "Yzaniaveis" was released in 2002 by Blade Records in one of its own best tradition special packages. The release "Effortless" was made available in mp3 format by the author in late 2003 on his own web pages. This work represented a return to the project's harsh roots. A completely remastered and repackaged version of "Unicorn Lullaby" was released by Afe in April 2005."
(excerpt from Afe website)

O Diabo De Vila Velha
I used this monicker some years ago for electronic compositions based on 80's sonorities. The album "Zodiac Flenner Torpedo" was made available in mp3 format.

Nimeton Geist
I used this name for an experimental ambient tape released by The MGS label.

Echran
My project in collaboration with Fabio Volpi and Accursio Graffeo, created in 2003.
www.myspace.com/echran

Molnija Aura

My project in collaboration with Andrea Marutti, created in 2007.
www.myspace.com/molnijaaura

Antikatechon
My latest born solo project.

We Promise To Betray
My project in collaboration with Giuseppe Verticchio, created in 2017.

Cult Of Light
My project in collaboration with Ascanio Borga.


I also used my own name for a tape released by Silentes.


DISCOGRAPHY:

Ornament "Strychninlovenectar" (tape, Ossarium, 1999)
Ornament "Adorers" (CD-R, Oktagon, 1999)
Ornament "Unicorn Lullaby" (CD-R, Ossarium, 2000)
Ornament "Yzaniaveis" (CD-R, Blade Records, 2002)
Ornament "Effortless" (digital album, 2003)
Ornament "Unicorn Lullaby" (CD-R, Afe, 2005)
O Diabo De Vila Velha "Zodiack Flenner Torpedo"
(digital album, 2005)
Echran "Echran" (CD, Ebriarecords / Smallvoices, 2005)
Ornament "Effortless" (digital album, Benekkea, 2006)
Nimeton Geist "Umea" (tape, The MGS, 2008)
Echran "In Offret" (CD, The MGS / A Silent Place, 2009)
Molnija Aura "Utopian Suns" (CD, Topheth Prophet, 2010)
Davide Del Col "H" (tape, Silentes, 2011)
Antikatechon "Privilegium Martyrii" (CD, Silentes, 2011)
Antikatechon "Chrisma Crucifixorum" (CD, Rage in Eden, 2012)
Nimh & Antikatechon "Out Hunting for Teeth" (CD, Rage in Eden, 2013)
Antikatechon "Woe is the Reward" (CD, Rage in Eden, 2014)
Antikatechon "I Feel Nothing but Repulsion" (CD, Rage in Eden, 2016)
We Promise To Betray "Nothing is as It Seems" (CD, Oltrelanebbiailmare, 2017)
Antikatechon "The Sanctum of Saturation" (CD, Rage in Eden, 2018)
Day Before Us & Antikatechon "Complaintes au Bord d'un Autre Monde" (CD, Heerwegen Tod Production, 2020)
Ornament "Adorers" (digital album, Nostalgie de la Boue, 2021)
Ornament "Unicorn Lullaby" (digital album, Nostalgie de la Boue, 2021)
Antikatechon "Sublime Ascension" (CD, Heerwegen Tod Production, 2022)

mercoledì 23 marzo 2011

Molnija Aura: "Utopian Suns" CD reviewed on "Oltre il Suono"

Un lungo, coinvolgente, affascinante viaggio attraverso il buio più profondo degli infiniti spazi stellari… Una perfetta colonna sonora per immaginarie avventure cosmiche, a bordo di fluttuanti astronavi perse nell'immensità e nell'inconoscibilità del Vuoto Assoluto, sospese in una dimensione spazio-temporale in cui l'umana percezione sensoriale diviene via via un lontano, sfocato ricordo… un concetto astratto, un riferimento sempre più impreciso ed evanescente… Su tutto domina l'oscurità, descritta attraverso masse di basse frequenze in lento movimento, soltanto a tratti violate da indecifrabili segnali di possibili civiltà aliene, captati attraverso strumentazioni di bordo che colmano il silenzio di sterili e angusti ambienti a prova di forza di gravità tratteggiandolo con ronzìi, sibili elettronici, onde sonore ritmiche… E poi cicliche, potenti, imprevedibili tempeste cosmiche che crescono, scuotono, inquietano e spaventano, e che improvvisamente si dissolvono nel Nulla, riconducendo in un istante il viaggio a quell'apparente, illusoria immobilità che soltanto il confronto diretto con l'Eternità e con l'Infinito può ingannevolmente indurci a credere reale… Un viaggio sonoro che raggiunge il suo apice estremo nei quindici minuti della title-track, laddove una pulsante e ipnotica sequenza melodica in crescendo proveniente dal Profondo sembra avvolgere lentamente ogni cosa, disintegrando ogni residua percezione del tempo e dello spazio, e lasciando il cosmonauta/ascoltatore a fluttuare senza controllo e senza memoria in una dimensione "altra".
(Giuseppe Verticchio)
http://www.oltreilsuono.com/

Molnija Aura: "Utopian Suns" CD reviewed on "Prog Archives"

Andrea Marutti's latest musical collab with Davide Del Col is a welcome contribution in the development of sci-fi ambient minimalism. The two musicians are renowned sound alchemists who produced an handful and wide range of electronic materials / soundscapes under their own name or for collective musical projects (Hall of Mirrors...). In this new promosing project, they demonstrate a great ability to experiment "spatial subjectivation" focusing their object on hypnotic patterns, tonal clusters and haunting acoustic vibes. The intention of Utopian Suns is to create neutral-fundamentally harmonics and expressive dronescapes which reveal a pure level of static consistency. From the phenomenological side of meaning these granular soundscapes can be perceived as elementary meditations on the perceptual phenomenon, silence, temporality and culture of repetition. each track installs the listener into a large empty space where the feeling of real time is preserved, restored and re-inforced. The sound spectrum is constantly voluminous and sonorous, admitting subtle interferencies, micro transitions, extended lines, reverb scintillations. The deeply spatial / sculptural aspect of compositions implicitly approaches the aesthetic sensibility of early pioneering works in post-modernist minimalism (Alvin Lucier, Phil Niblock...), giving to the ensemble a very cohesive-symbiotic spectromorphological dimension. The self title track is a stunning, subliminal dreamy like soundscape punctuated by breathing minimal melodies. To say the least, Utopian Suns is a luxurious, everlasting and fascinating textural ambient droning effort. According to me and due to its warm-cristal like waves this album also appears to be highly recommended for beginners in this specific musical subgenre.
http://www.progarchives.com/

sabato 12 marzo 2011

"H" (Collezione del Silenzio)




Davide Del Col "H" (tape, Silentes, 2011)

4 untitled tracks
total running time: 33' 28"
excerpt


Collezione del Silenzio

www.silentes.net

Molnija Aura: "Utopian Suns" CD reviewed on "Kulturterrorismus"

Molnija Aura – ein weiteres Projekt des italienischen Ausnahmekünstlers Andrea Marutti, das er mit seinem Landsmann Davide Del Col verwirklicht, der vor allem durch seine Solopfade unter dem Namen Ornament & seine Mitarbeit bei Echran (in Kooperation mit Fabio Volpi) auffiel.

“Utopian Suns” hätte auch gut über Afe Records, dem Label von Andrea Marutti erscheinen können, erblickte aber anstand über die israelische Manufaktur Topheth Prophet das Licht der Welt, wo es sich nahtlos in einen von heimischen Interpreten geprägten Backkatalog einreiht, der seit 2002 stetig wächst.

Als Inspirationsquellen dienten dem Duo die Themengebiete Weltraumforschung, Astronomie und Science-Fiction, welche schon unzählige Protagonisten vor ihnen im (Dark) Ambient verwendeten, um Hintergründe für ihre einnehmenden Kopfkinofilme zu schaffen, die aus dem tristen Alltag in unendliche Weiten entführen (und meist zur Entspannung beitragen).

In Punkto Tonkunst kreierten die Herrschaften eine höchst atmosphärische Symbiose der Stile Ambient und Glitch, deren Dichte wie eine Würgeschlange ihre Beute erdrückt & verstörte bzw. total faszinierte Konsumenten hinterlässt, wenn sie sich vollends dieser mitreißenden Sounds ergeben, wovon man am Ende durchgeschwitzt wie komplett entspannt vor den Lautsprechern der heimischen Anlage verharrt – Wahnsinn! Zwischen 2007 – 2009 entstanden diese 6 Tracks mit einer Spielzeit von knapp über 1er Stunde, welche von Anfang bis Ende eine brillante Ausgewogenheit von tiefen Bässen aus der Electronica mit teilweise meditativen (dronigen) Klangflächen des Ambient verschmelzen, die die Südländer mit vereinzelten Noisesequenzen akzentuierten, wodurch sich eine atemberaubend wie ausdrucksstarke Masse ergibt, die auch nach dem x-ten Hördurchlauf noch abheben lässt!

Wir reden oft über das musikalisch perfekte Album, ein Terminus, der auf das Debüt “Utopian Suns” von Molnija Aura zutrifft, das in jeder Sekunde überzeugt wie bewegt! PS: Bitte sofort die Arbeiten zur nächsten Veröffentlichung aufnehmen!
http://kulturterrorismus.de/

domenica 27 febbraio 2011

Molnija Aura: "Utopian Suns" CD reviewed on "Vital Weekly"

A duo here, of the ever so active Andrea Marutti and Davide Del Col, of whom I may not have heard before, but who also works as O Diabo De Vila Velha and Ornament, as well as plays in group like 30 Seconds Over Teheran and Echran. I am not sure where Molnija Aura fits into his work, but for Marutti I can surely tell. His work seems to me one large take on the notion of ambient music, and all he does, and that is a lot, is finding a multitude of approaches to ambient. It can be very drone based, very quiet, more noisy, a bit more industrial, a bit more on field recordings etc. But whatever it is, he is always working towards that mighty droning piece of music. With Molnija Aura this is not different. They are credited for analogue and digital synthesizers, effects and treatments and they create six lengthy pieces of music. This is in ambient sub-section: spacious, science fiction music (the hand drawn space ship cover and titles give away a lot). Related to the so in-vogue cosmic music, although this was recorded in 2007 already. Great late night, dimly lit room music, or, if the weather is better, a walk at night with this on your headphones (walkman not mp3 of course). Great atmospherics going on here. Having said all things praise, I feel also a bit obliged to say that I didn't hear anything new that would shed light on the current state of said music. Molnija Aura probably don't care, so why should we? Sit back and flow downstream, sky-high. (FdW)

martedì 4 gennaio 2011

Molnija Aura: debut album "Utopian Suns" out now




Molnija Aura "Utopian Suns" (CD, Topheth Prophet, 2010)

Debut album of my project in duo with Andrea Marutti

Excerpt from the press release:

Topheth Prophet proudly presents Molnija Aura’s debut album, "Utopian Suns"!

“Utopian Suns” is Molnija Aura first full-length album. Recorded and mastered between 2007 and 2009, the CD is inspired by science-fiction themes and space-age relics.

Consisting of six tracks created mostly with analogue and digital synthesizers, the album is a long and engaging journey through sidereal dephts: shrouded in the darkness of immense and untouched vastness, beyond the great unknown, hovering in the void of zero gravity landscapes explored with slow and unreal movements.

The uneasyness of silence and the absolute void of impenetrable gloom, the infinite and overwhelming distances, the fear of solitude and isolation, the anxiety of no return… And then the emotion of discovery: other worlds, unknown universes and impalpable beings, undefined and unidentifiable entities, close encounters, the unutterable and the unthinkable.

Molnija Aura trace new and absorbing lines, and set a wider border to that area of electronic music inspired by space exploration, astronomy and science-fiction. “Utopian Suns” is a must for all those interested in Dark Ambient, harmonic resonating drones, eternal reverberating cold soundscapes, and atmospheric dilated sequences.

www.myspace.com/molnijaaura
http://topheth.wordpress.com/