martedì 28 agosto 2018

Antikatechon: "The Sanctum of Saturation" CD reviewed on "Onda Rock"

Album numero sei per Antikatechon, l'oscuro progetto dark-ambient di Davide Del Col. In scaletta su “The Sanctum Of Saturation” solo due lunghe tracce , ognuna della durata di oltre venticinque minuti.

“The Stations Of Servitude” vale come summa dell'artista italiano: una matassa di feedback serve da portante per il drone cupissimo che trasporta in dimensioni ultraterrene. I primi dieci minuti sono all'insegna della notte più buia, poi, dopo la boa degli undici minuti, una chitarra in odor di space-shoegaze illumina l'atmosfera con una ghirlanda di accordi nebbiosi. Una trasformazione spettacolare che mostra le indubbie capacità di Antikatechon nel trattare drone come fossero aurore boreali.

L'omonima “The Sanctum Of Saturation” è un abbraccio ancora più cupo e avvolgente: un vento cosmico proveniente da chissà quale dimensione ricopre ogni dettaglio; lentamente il drone si dispiega e i particolari emergono in tutta la loro bellezza. Tra VidnaObmana e William Basinski.

Rating: 7

(Roberto Mandolini)

http://www.ondarock.it/recensioni/2018-antikatechon-thesanctumofsaturation.htm

lunedì 27 agosto 2018

Antikatechon: "The Sanctum of Saturation" CD reviewed on "The New Noise"

The Sanctum Of Saturation è il sesto album a nome Antikatechon per Davide Del Col, uno che non sta fermo e che non mente mai, nel senso che ti dice cosa suona e poi sta a te decidere. Come ho già scritto in passato, Davide sembra scegliere consciamente di non uscire da determinati steccati, essendo stato in realtà in grado di produrre materiale più eterodosso, ad esempio con gli Echran.

All’inizio i paragoni più semplici da fare per descrivere Antikatechon erano quelli col mondo Cold Meat Industry, per anni un riferimento di tutta la scena, mentre oggi, di fronte a questi due lunghi episodi più noise (vedi il titolo), ha più senso parlare di un percorso autonomo, sicuramente influenzato dalla stretta collaborazione con Giuseppe Verticchio (Nimh, Hall Of Mirrors), un probabile continuo darsi spunti a vicenda, visto che stiamo parlando di due veterani. Rage In Eden scrive che The Sanctum Of Saturation si sposta un po’ verso il genere power electronics, ma io non sono proprio d’accordissimo: da un lato c’è appunto il legame con Nimh, anche per quanto riguarda certe impercettibili sfumature etniche e certe melodie sotterranee, dall’altro a mio avviso (ma potrei sbagliarmi) si sente che Davide ha anche un progetto black metal, perché alcune parti – pur non essendo metal – sono mortifere nello stesso modo in cui sapeva esserlo il black o certo doom dei primi Novanta.

Indubbiamente efficace, indubbiamente riservato a precisi ascoltatori, come immaginabile più numerosi all’inferno che sulla terra.

(Fabrizio Garau)

https://www.thenewnoise.it/antikatechon-the-sanctum-of-saturation/