martedì 1 luglio 2025

Antikatechon: "Echoes from the Aureate Heavens" CD reviewed on "Ver Sacrum"

C’è un silenzio che grava sulle stanze vuote del cosmo. Un silenzio che non è quiete, ma abbandono. Echoes from the Aureate Heavens, ultima discesa sonora di Antikatechon – alias del sempre più ellittico Davide Del Col – è una meditazione su quel silenzio, su ciò che giace oltre le soglie della percezione umana, là dove la luce delle stelle è solo un’eco di fuochi morti. L’album, pubblicato da Heerwegen Tod Production, etichetta polacca nota per la sua dedizione a un underground oscuro e autentico, si presenta come un monolite sonoro, freddo e impassibile. È la terza pubblicazione con la label, e forse la più compiuta, la più lucidamente disperata. Nulla qui cerca il conforto dell’ascoltatore: Antikatechon costruisce ambienti non per abitarli, ma per perdersi dentro, completamente. I tessuti sonori sono spessi come nebbie radioattive, droni che si estendono come deserti elettrificati, ritagliati da affioramenti di armonie elettroniche setose – rare e ingannevoli come miraggi nel vuoto. Non c’è melodia, non c’è ritmo. C’è solo una tensione perenne verso l’oltre, verso ciò che è antico, muto e siderale. Del Col si è mosso nel tempo tra label come Silentes e Rage in Eden, ma con Echoes il suono di Antikatechon raggiunge una forma finale, quasi terminale. La densità cosmica di questi brani evoca forze pre-umane, entità arcaiche sepolte nel firmamento o nella memoria collettiva del tempo. Ogni traccia è un varco: il passaggio attraverso una risonanza metafisica, dove l’umano è ridotto a un sussurro tra frequenze che non parlano più la nostra lingua. Eppure, in mezzo a questo abisso c’è una strana solennità. Come se Del Col, attraverso questo processo di decostruzione e isolamento totale, trovasse una forma di spiritualità terminale. È un’ambientazione sacra, ma senza dio. Una liturgia per universi spenti. A differenza dei suoi lavori precedenti, qui si percepisce un lieve affiorare di speranza ingannatrice: gocce di luce spettrale in un oceano di pece. Ma è una speranza congelata, destinata a dissolversi. Anche nei momenti emotivamente “elevati”, tutto resta imprigionato in una dimensione postuma, come se l’album provenisse da un futuro già morto. In un mondo che grida per visibilità e rumore, Echoes from the Aureate Heavens sceglie il ritiro, l’annichilimento sonoro, la contemplazione di un’esistenza disabitata. È un ascolto che non consola né intrattiene. È un manifesto dell’isolamento ontologico, una cattedrale costruita sul nulla. Per chi ha il coraggio di affrontarlo, questo disco non si dimentica. Non si ascolta: si subisce. Solo 500 copie. Giusto così. Non è musica per tutti. Forse non è nemmeno per noi. Disponibile su Bandcamp: https://antikatechon.bandcamp.com/album/echoes-from-the-aureate-heavens-2.

(Caesar)

https://www.versacrum.com/vs/2025/07/antikatechon-echoes-from-the-aureate-heavens.html?fbclid=IwY2xjawLRKr9leHRuA2FlbQIxMABicmlkETFMeHNWWFlyNUtWZjRqeGpnAR5iCsWhNwFoIHVJZtelTD7Fm1ew1DYVaeg3tP48E80ib1BdoPdZjrT9Hx1CfA_aem_H74viVDEmwtsWF8-FSpE7Q

martedì 24 giugno 2025

Antikatechon: new album "Echoes from the Aureate Heavens" out now





Antikatechon "Echoes from the Aureate Heavens" (CD, Heerwegen Tod Production, 2025)


Davide Del Col, mastermind and sound producer behind the moniker of Antikatechon is back with a new Opus for the polish underground label Heerwegen Tod Production. It is the third release printed and distributed by the label. This project has spanned more than a decade with numerous thrilling post-industrial music for droney-noise experimentations and rumbling atmospheric ruminations. Albums have been signed by Silentes, then Rage in Eden before to move among Heerwegen Tod Production. Davide Del Col is also involved in side projects (Molnija Aura, We Promise to Betray) and collaborated at several occasions with Nimh and Day Before Us. "Echoes from the Aureate Heavens" presents uncompromising bleak ambient expanded pieces for colossal sound textures evoking dark futuristic cosmical forces and mystical places underneath from ancient cradles. It operates a balance between unreal, malevolent and aerial feelings with some emotional highlights. Contrary to recent albums of the project, silken electronic chords are put to the fore, giving a more hopeful, pensive and solemn dimension. "Echoes from the Aureate Heavens" is a daunting, alluring and blissful album, available as limited physical edition of 500 copies.

Created by Davide Del Col
Mastered by Giuseppe Verticchio