Il lombardo Davide Del Col, navigato esploratore delle derive noise/drone con alle spalle quasi tre lustri di solida attività discografica, dà seguito al suo sodalizio con la polacca Heerwegen Tod, che dei nove lavori complessivi firmati Antikatechon ha pubblicato gli ultimi quattro, incluso quello in esame, rilasciato in jewel-case in edizione limitata a 500 esemplari. "Echoes..." si presenta in una forma sicuramente più scarna ed essenziale rispetto alla maggior ricchezza di elementi del precedente "Sublime Ascension", in linea con quello che le note ufficiali inquadrano come il focus dell'opera: "...colossali tessiture sonore che evocano oscure e futuristiche forze cosmiche e mistici luoghi sotterranei da antiche culle...". Partendo dalla ruvidità noise della materia dronica che funge da ineludibile base, Davide sviluppa nelle cinque lunghe tracce dell'album sensazioni ascendenti di un lento viaggio verso l'ignoto e l'arcano, modellando sapientemente melodie lasciano intravedere chiari spiragli di luce, come se al termine del cammino possano schiudersi dimensioni cosmico-spirituali mai raggiunte prima. La ruvida coltre dronico-industriale, a tratti anche minacciosa, lascia i giusti spazi a linee melodiche dilatate e cariche di pathos cui spetta il compito d'innescare l'enfasi drammatica, in una incessante rincorsa mistica verso l'ignoto ed il perduto avente il suo culmine nella conclusiva title-track, che in (quasi) venti minuti ci conduce oltre i confini conosciuti del Cosmo, seguendo quell'aura divina che promette rivelazioni. Altro lavoro degno di nota da parte dell'autore di stanza a Milano, che conferma di avere la fatidica marcia in più sul piano emozionale, oltre al cospicuo bagaglio d'esperienza ed alle comprovate capacità pratiche. Mastering e grafica, anche stavolta ben curati dal sodale Giuseppe Verticchio (Nimh), sono un ulteriore valore aggiunto.
Rating: 7
(Roberto Alessandro Filippozzi)
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