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venerdì 19 ottobre 2012

Interview on "The New Noise"

Davide Del Col è una persona-chiave in Italia per quanto riguarda l’ambient e i suoni sperimentali. Le tante collaborazioni che ha avviato ci permetterebbero di parlare per ore di questo mondo piccolo ma estremamente prolifico e di qualità. In quest’intervista abbiamo cercato di capire il suo grado di coinvolgimento nei vari progetti a cui partecipa, ma se per caso – ad esempio – avessimo deciso di parlare di etichette, ecco che sarebbero saltati fuori i nomi di Afe, Ebria, Small Voices, A Silent Place, Silentes, Oktagön, quindi dieci e più anni di storia di un genere in Italia.
Ho avuto modo di seguire molti dei tuoi progetti. Vorrei che tu mi parlassi di Ornament, che è l’unico su cui non sono documentato.
Davide Del Col: Ornament è stato il mio primo progetto elettronico, nato nel 1999 ed orientato su un versante ambient/industrial con precise caratteristiche quali la ripetitività e il minimalismo. Con quella sigla ho pubblicato una tape, tre cd-r e un album in formato digitale, in più si conta qualche partecipazione in varie compilations.
Molnija Aura: duo con Andrea Marutti, cioè Amon, Hall Of Mirrors, Afe Records e quasi vent’anni di attività nel mondo sperimentale italiano. Come ti trovi con lui e come è nata l’idea di fare un disco assieme? C’entra anche il fatto che negli ultimi anni c’è stata la riscoperta delle ambientazioni “cosmiche” e kraut?
Io e Andrea ci conosciamo da anni (Afe Records nel 2005 si era anche occupata della ristampa del secondo album di Ornament, Unicorn Lullaby), cosi un giorno gli feci ascoltare del materiale che avevo registrato usando il mio sintetizzatore abbinato a vari effetti. Lui mi chiese se poteva metterci mano e aggiungere delle sue idee, così è nato Utopian Suns. Quel tipo di sonorità e atmosfera tipicamente cosmica mi affascina da sempre, non è stato un tentativo di accodarci ad un trend “revivalistico”, non siamo interessati a questi aspetti.
Echran: Il primo Echran ha ricevuto tanti responsi positivi. Tagliente, crudo, teso. Poi è uscito ancora un disco che continuava il discorso dell’esordio. A che punto siete ora e che avevate in mente quando l’avete iniziato?
Echran è stato fondato nel 2003, l’unica cosa che avevamo in mente era quella di sperimentare unendo le nostre precedenti esperienze. Va detto che è un progetto più di “proprietà” di Fabio Volpi che mio, in quanto lui ha sempre composto tutte le liriche e la maggior parte delle musiche, io ho contribuito in maniera minore a creare l’identità del progetto rispetto a lui. Attualmente è il lavorazione un terzo disco, c’è stata l’entrata di un terzo membro (Accursio Graffeo) e Fabio sta sperimentando nuove soluzioni per le live-performances.
Antikatechon: inizialmente l’ho visto come una continuazione di certe cose Cold Meat Industry, ma col secondo lavoro trovato degli agganci anche con quanto stanno facendo Riparbelli, Hall Of Mirrors e altri italiani. Come mai hai deciso di misurarti su questo scivolosissimo terreno? Nel senso che su certi suoni e su certi immaginari si è detto moltissimo in questi vent’anni.
Non è stata una decisione a tavolino, ho cercato di unire atmosfere tipicamente industriali e profonde con strutture melodiche, senza tralasciare l’aspetto marziale. Ovvio che venga visto come una “reprise” delle release della Cold Meat Industry, in quanto non ho problemi ad ammettere che gruppi come Raison D’Être e Desiderii Marginis hanno significato molto per me in termini di influenze musicali. Quasi nessuno invece ha visto in Antikatechon un collegamento con i Kirlian Camera degli anni ‘90, io lo avverto chiaramente. Di Riparbelli sinceramente ho ascoltato molto poco, ci possono essere agganci con Hall Of Mirrors, anche se, essendo un progetto contemporaneo al mio, non li posso considerare come un “influenza”, o almeno, non di quelle che ti lasciano un segno dentro per anni. Detto questo, penso che in fondo in Antikatechon ci sia anche un po’ di mio. Credo, almeno spero, che non sia un progetto cosi totalmente “derivativo”.
Per fortuna non è derivativo, ma il rischio era grosso, questo intendevo. Quando ascoltavo Raison D’Être mi facevo sempre domande sul contenuto cristiano e “sacro” del disco, di riflesso poi anche su Desiderii Marginis, nel quale secondo me questa componente pesava molto di meno. Il tuo caso, sin dalla scelta del nome e dell’immaginario, mi costringe a chiederti a che pensi di fronte a una croce.
Trovo molto affascinante e suggestivo il Libro della Rivelazione, tuttavia considero il Cristianesimo un’organizzazione criminale molto ben attrezzata, e nella mia musica non è certo esaltato e glorificato, ma calato in un contesto tetro, minaccioso ed angosciante.
Rhetra: non molto tempo fa, chi suonava quello che suoni tu snobbava il metal e storceva la bocca quando sentiva black metal, un genere che sin dagli MZ.412, invece, bussava alle porte di certo industrial ambient. Tu come la vedi la questione black?
Ascolto metal da una vita e sono molto legato all’ottica del black più primordiale (Emperor, Darkthrone, Gorgoroth) pur apprezzando anche varie contaminazioni che hanno caratterizzato il genere nel corso degli anni, cosi quando la mia amica Sofia mi ha proposto di creare i Rhetra, ho accettato con entusiasmo. Avevo già una certa esperienza con la batteria, anche se avevo smesso di suonarla da molto tempo, riprenderla in mano è stato divertente, anche se un po’ impegnativo. In questo progetto io non prendo parte alla composizione, lascio tutto nelle mani di Sofia, e devo dire che nonostante i richiami al classico black old-school, lo stile delle sue composizioni è molto personale.
Come funziona l’ispirazione quando si agisce sotto così tante sigle? Come fai a capire che stai facendo qualcosa che potresti utilizzare per Echran anziché per Antikatechon (e così via)?
Come ho già detto prima, in alcuni progetti non mi occupo della composizione ed il mio contributo è marginale, ma in ogni caso le sonorità delle varie entità musicali con le quali interagisco sono nettamente diverse, quindi la questione da te sollevata non mi ha mai sfiorato, riconosco immediatamente se un tipo di suono è adatto o meno ad essere inserito in un contesto piuttosto che in un altro.
Sei apparso su varie etichette, anche italiane. Non faccio l’elenco, ma accanto a nomi più di lungo corso negli anni sono emerse Glacial Movements, Boring Machines, per non parlare di label più piccole dedite a vinili, cassette… Un tuo giudizio sulla situazione nazionale per quanto riguarda i generi che segui.
Sinceramente non sono la persona più adatta a tracciare una panoramica dell’attuale situazione di questa o quella scena musicale, in quanto ultimamene ho davvero poco tempo da dedicare agli ascolti. In ogni caso per quanto riguarda la scena elettronica/sperimentale/ambient l’Italia ha sempre avuto un ruolo di primo piano, rappresentata da artisti importanti. Di recente ho davvero ascoltato molto poco, posso segnalarti il nuovo cd di Nimh in collaborazione con Day Before Us, davvero un ottimo album. Per quanto riguarda le etichette va sicuramente menzionata anche Silentes, che sta facendo molto bene.
All’estero, invece, che artista/band ti ha sorpreso in questi anni?
MI è piaciuto il nuovo album di Mario Diaz De Leon, Hypnos, davvero molto interessante. E ho apprezzato alcune uscite del giro dubstep, come i primi dischi di Burial e Vex’d.
Ti lascio come di consueto lo spazio per raccontarci dei tuoi progetti futuri e se intendi suonare in giro.
Attualmente sto lavorando al nuovo Antikatechon, che sarà una collaborazione con Nimh, e a breve suonerò dal vivo coi Rhetra.
(intervista a cura di Fabrizio Garau)
http://www.thenewnoise.it/davide-del-col-antikatechon-rhetra-molnija-aura-echran-ornament/

domenica 29 aprile 2012

Echran: live photos

24.04.2012 - TNT, Milan

sabato 24 marzo 2012

Echran live


lunedì 4 luglio 2011

Echran live

10/07/2011

Cascina Autogestita Torchiera senzacqua

Piazzale Cimitero Maggiore 18
Milano



TRoK! e Digicult organizzano una giornata/serata di libera cultura e produzione artistica indipendente, il prossimo 10 Luglio presso la Cascina Autogestita Torchiera, articolata attraverso banchetti, proiezioni, aperitivi e concerti. Questo appuntamento, che abiterà tutti gli spazi (vecchi e nuovi) della Torchiera, vuole sottolineare e riprendere in considerazione alcune delle tematiche avanzate nel corso dell'evento Mi Land dello scorso Maggio, e fare da laboratorio per un evento su scala cittadina che si terrà quest'autunno a Milano.
Pratiche di condivisione, di autoproduzione, di attivismo artistico e culturale a cavallo tra suono, cinema, video, design, letteratura, tecnologia e ambiente. DigiTRoK! nasce dall'esigenza di essere parte attiva di un evento spontaneo dalla sottocultura di una città in fermento, un tentativo di dare forma a una domenica fuori dagli schemi della proposta culturale imperante.


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Dalle 16.30 - Banchetti (cortile)

:. Boring Machines
:. Die Schachtel
:. Rxstnz
:. Agenzia X
:. Serpica Naro
:. Vectorealism


Dalle 16.30 - Laboratori di autoproduzione audiovisiva (sale interne)

:. Laboratorio Elettrico Popolare
:. Teatrino Elettrico


Dalle 16.30 - Share Party! (sale interne)

:. porta il tuo laptop e condividi i tuoi film
:. porta il tuo laptop e scambia la tua musica


Dalle 18.30 - Cineforum e Proiezioni (sale interne)
a cura di Alessio Galbiati (Rapporto Confidenziale), Claudia D'Alonzo e Pia Bolognesi (Digicult)

:. Il piantone - Antonio Rezza & Flavia Mastrella, 15 min
:. Schizzopatia - Antonio Rezza Flavia & Mstrella, 10 min
:. Cinico TV, - Daniele Ciprì e Franco Maresco, 12 min
:. A Tirone - Daniele Ciprì e Franco Maresco, 6 min
:. Kill your idols (2004) - Scott Crary, 75min
:. Berlin Super 80: Music & Film Underground West Berlin 1978-1984 - Artisti Vari, 109 min
:. We Call it Techno


Dalle 20.00 - Aperitivo (cortile)


Dalle 21.00 - Concerti Mi-Bo (Sala 1 e Sala 2)

:. Francesco "fuzz" Brasini
:. Stefano Pilia
:. Daniella Cattivelli e Margareth Kammerer
:. Echran
:. Otolab
:. Teatrino Elettrico
:. Faravelliratti


Domenica 10 Luglio 2011
Dalle ore 16.00 alle 1.00
Cascina Autogestita Torchiera senzacqua
Piazzale Cimitero Maggiore 18
Milano

lunedì 16 maggio 2011

Echran live

26/05/2011

"INLANDEMPIRE #9"

Live set from 22H

PERRINE EN MORCEAUX
RIGA
ECHRAN

SPAZIO CONCEPT
Via Forcella 7-13 (traversa di Via Tortona)
MILANO

INGRESSO GRATUITO

sabato 7 maggio 2011

Echran: interview on "Solar Ipse" fanzine

A cura di Loris Zecchin

TUTTI I COLORI DEL BUIO

ECHRAN

Ai tempi dell’esordio si dilettavano a costruire un’architettura sonora capace di raccordare i gorghi ossianici Coil al più classico dei landscape industrial. Oggi con “In Offret” (A Silent Place rec.) correggono il tiro e ci regalano un album che incrementa la posta in gioco di un bel po’. Crepitii, disturbi elettrostatici, l’innalzarsi di un onda cavernosa alla moviola, un filo dell’alta tensione reciso che penzola nel vuoto…il tutto assemblato in maniera fantasiosamente partecipata, scenografica ma non eccessiva. Un bad trip d’una fine di austera bellezza, in cui la distanza tra le cose è resa incerta da una pulsazione che si impossessa di tutto.


Cominciamo subito con una curiosità, nel vostro my space, alla voce “E simile” è riportato: “al tentato suicidio di Alain Delon risolto con successo”. Perché questo divertissement? Suicidio come forma d’arte?
Fabio: No, molto più semplicemente è un commento, direi efficace, di un nostro amico nei confronti della nostra musica.

Echran sono Fabio Volpi e Davide Del Col, rispettivamente vocals, visuals + programming & synth + programming. Chi è invece l’Accursio Graffeo che viene accreditato come aiuto visuals durante le performance dal vivo?
Davide: Accursio è un amico. In alcuni concerti si è occupato dei live visuals. Inoltre ha partecipato alla produzione di entrambi i nostri cd, essendo stato membro della Ebria records (etichetta ora chiusa) ed ora attivo con la sua personale label The MGS.

Fabio ha fatto parte del collettivo audiovisivo Otolab, mentre Davide, con il nickname Ornament ha siglato due album di ascendenza industrial..potete dirci qualcosa in più su questi trascorsi? In che modo l’esperienza accumulata ha portato agli Echran?
Davide: Ornament è stato in generale il mio primo progetto elettronico. E' la sigla con cui ho realizzato una cassetta, 3 cd-r e un album per una net-label, olre alla partecipazione a qualche compilation. Ho portato avanti il progetto per 5 anni, dal 1999 al 2003. Fabio lo conoscevo da tempo, circa dal 1996, sapevo della sua collaborazione con Otolab, e nel 2003 abbiam deciso di provare qualcosa insieme. Da li è nato il progetto Echran. Non considero Echran una evoluzione di Ornament, quando suono da solo utilizzo un metodo diverso rispetto a quando suono con Fabio.

In un raffronto tra il debutto e “In Offret” quali sono i margini di miglioramento/evoluzione?
Fabio: Non c'è evoluzione tra i due lavori, solamente uno spostamento su un altro percorso parallelo, nel quale vivono personaggi, vite e suoni differenti

Tiratura di entrambe le uscite?
Davide: 500 copie il primo, 1000 il secondo.

Io vi immagino così: persone schive, animate da una fede che impedisce qualunque vita esteriore…ci ho azzeccato?
Davide: In realtà siamo persone piuttosto socievoli. Siamo i classici bravi ragazzi "rumoristi" della porta accanto.
Fabio: Per contenere tutti i ruoli e i racconti che contengono i brani di questi 2 album in realtà bisogna essere molto aperti all'analisi e alle vite degli altri.

Non amo tutte le produzioni A Silent Place, ma riconosco l’occhio fine che ne anima la ricerca. Come siete arrivati a loro?
Davide: Pasquale (uno dei due proprietari della A Silent Place) lo conosco dal 1999. All'epoca pubblicò il primo cd-r di Ornament con l'etichetta che aveva allora. Inoltre il primo album di Echran è co-prodotto dalla Smallvoices (la sister label della A Silent Place).

Fatemi l’esempio di un gruppo/collettivo che secondo voi è riuscito, negli anni, a coltivare determinate ossessioni mantenendo inalterata l’onesta intellettuale.
Davide: Mi interessa l'ossessione pura, spogliata dall'intelletto. mi piace quando l'ossessione si traduce musicalmente nella reiterazione. Gli Scorn possono essere un buon esempio.
Fabio: Pan Sonic, Radiohead, forse Metallica, sicuramente Cristina d'Avena.

Ho scavato in rete per recuperare qualche informazione sul film che citate in “Sister Vk”, Slepa Paga di Hanna Antonina Wojcik, ma non ho trovato granchè..please,help me!
Fabio: E' un film che ho visto in un piccolo cinema a Milano ormai qualche anno fa. La storia è quella di una donna che mette in gioco la propria vita per la salvezza del fratello tossicodipendente. La colonna sonora è per me un capolavoro, in quanto si basa principalmente su un unico drone caratterizzato da bassi molto profondi.

Altri highlights cinematografici?
Fabio: Direi sicuramente gli attuali serials provenienti dagli States, come Lost, Dexter e Breaking Bad ad esempio.
Davide: Concordo pienamente!

Con le sue dilatazioni comatose “Anodine” si aggiudica la palma di miglior track del lotto. Vi ricordate le circostanze in cui l’avete composta?
Fabio: E' stata creata in un periodo di collaborazione con il musicista elettronico Pietro Riparbelli, fortemente influenzata dai racconti di A.Nothomb.

E l’omaggio a Ali Farka Toure, “Death Of A.F.T.”? Sentite di condividere con lui una propensione, mettiamola così, al “meticciato” artistico?
Fabio: No. Molto semplicemente A.F.Touré è stato un artista importantissimo per l'Africa, riuscendo a chiudere il cerchio, (musicalmente parlando) iniziato con la schiavitù, i canti gospel, il blues, riportando tutto nel Mali e rinforzandolo con la musica rituale locale che ha anche forti ascendenti di carattere islamico.

Hanno importanza nel vostro suono gli esperimenti fatti dai Clock DVA in “Buried Dreams”?
Davide: I Clock DVA mi piacciono, tuttavia non vedo un legame tra noi e loro. Il loro immaginario è più cyberpunk e il loro sound è molto diverso dal nostro.

In cabina di regia troviamo Giuseppe Ielasi. Lo conoscevate già da prima, oppure l’avete contattato appositamente per la produzione del disco? Nelle note è riportata la data del 2007..come mai tutto questo tempo per farlo uscire?
Davide: Giuseppe lo conoscevamo già prima. "In Offret" era pronto dal 2007, purtroppo però l'etichetta ha avuto dei problemi, dovuti ad un allagamento del proprio magazzino, e ha sospeso temporaneamente la propria attività, facendo slittare di parecchio tempo le uscite.

Molte etichette oggi stampano solo in vinile, magari accludendo nella confezione una password per scaricarsi gli mp3…pensate sia un metodo efficace per riavvicinare le persone all’oggetto disco?
Fabio: E’ un tentativo di marketing come un'altro, in un momento in cui i supporti e le tecniche di riproduzione e diffusione sono in continua evoluzione. Forse è uno dei pochi momenti nella storia musicale dove il contenitore è più veloce nel cambiamento rispetto al contenuto sonoro.

Siamo in chiusura. Svelateci qualche retroscena Echran di cui non avete mai fatto parola con nessuno…almeno fino ad ora!
Fabio: Non abbiamo retroscena, come diceva il leader dei Visage, siamo on stage 24 ore al giorno.



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RECEPTION >>> Non son pagliuzze che si trasformano in travi… > Playlist Community > Bullets: dritti al dunque senza tante menate > Record of the issue DITA SPORCHE D’INCHIOSTRO >>> Maurizio Blatto & L’ultimo disco dei Mohicani > Gino Dal Soler & The Circle Is Unbroken: quarant’anni di folk psichedelico e visionario PERFUMED GARDEN >>> Yellow School Bus Factory > The Liftmen > El Festival De Los Viajes > Father Murphy > Sparkle in Grey >True Widow CRIPPLED SYMMENTRY >>> Andrea Valle > Starfuckers > Peter Kernel > gRÄFENBERg > Echran PEEPING TOM >>> Rumore e isolamento > Strabismo ciclope OLDIES BUT GOLDIES >>> Monks (ITA) > Notorius > Art Monk Construction Records ANIMAL RIGHTS >>> Valle Vegan RICERCA & SVILUPPO >>> Ove Ricordo e Premonizione si confondono: chitarre che vibrano d’estasi & inquietudine (Glenn Jones, Mark Fry, The Child Of A Creek, Dustin Wong) > Luoghi del fare, luoghi del potere: Napoli > The rest is (extreme) noise > Invisibili ai radar > Nudo che scende le scale: avanti e indietro sulla linea del tempo LYSERGIC EXPLOSION >>> Gandhi’s Gunn > Deadpeach > Bad Dream ONE DIVINE HAMMER >>> Morse Code > Three Second Kiss > Lucertulas > Disappears > Bobsleigh Baby ETICHETTE >>> Boring Machines > Avant! PORTRAIT >>> Matteo Guarnaccia

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giovedì 31 marzo 2011

Projects and discography

Here is a list of my past and present projects with discography:

Ornament
My first solo project, created in 1999 and closed in 2003.
"Davide Del Col started his solo adventure as Ornament in 1999, with the venomous tape "Strychninlovenectar", which consisted of four structured death-industrial tracks. His second work entitled "Adorers", inspired by the great plague, was released shortly after on Oktagön Records as a limited edition CD-R. At this point in time the industrial elements of his debut were already fading away. In 2000 Davide self-released in a few copies "Unicorn Lullaby", his most oniric album where he embraced deep Dark-Ambient territories always keeping Ornament's most distinctive features: the cyclic reiteration of the main sequences and his visionary attitude. The abysmal "Yzaniaveis" was released in 2002 by Blade Records in one of its own best tradition special packages. The release "Effortless" was made available in mp3 format by the author in late 2003 on his own web pages. This work represented a return to the project's harsh roots. A completely remastered and repackaged version of "Unicorn Lullaby" was released by Afe in April 2005."
(excerpt from Afe website)

O Diabo De Vila Velha
I used this monicker some years ago for electronic compositions based on 80's sonorities. The album "Zodiac Flenner Torpedo" was made available in mp3 format.

Nimeton Geist
I used this name for an experimental ambient tape released by The MGS label.

Echran
My project in collaboration with Fabio Volpi and Accursio Graffeo, created in 2003.
www.myspace.com/echran

Molnija Aura

My project in collaboration with Andrea Marutti, created in 2007.
www.myspace.com/molnijaaura

Antikatechon
My latest born solo project.

We Promise To Betray
My project in collaboration with Giuseppe Verticchio, created in 2017.

Cult Of Light
My project in collaboration with Ascanio Borga.


I also used my own name for a tape released by Silentes.


DISCOGRAPHY:

Ornament "Strychninlovenectar" (tape, Ossarium, 1999)
Ornament "Adorers" (CD-R, Oktagon, 1999)
Ornament "Unicorn Lullaby" (CD-R, Ossarium, 2000)
Ornament "Yzaniaveis" (CD-R, Blade Records, 2002)
Ornament "Effortless" (digital album, 2003)
Ornament "Unicorn Lullaby" (CD-R, Afe, 2005)
O Diabo De Vila Velha "Zodiack Flenner Torpedo"
(digital album, 2005)
Echran "Echran" (CD, Ebriarecords / Smallvoices, 2005)
Ornament "Effortless" (digital album, Benekkea, 2006)
Nimeton Geist "Umea" (tape, The MGS, 2008)
Echran "In Offret" (CD, The MGS / A Silent Place, 2009)
Molnija Aura "Utopian Suns" (CD, Topheth Prophet, 2010)
Davide Del Col "H" (tape, Silentes, 2011)
Antikatechon "Privilegium Martyrii" (CD, Silentes, 2011)
Antikatechon "Chrisma Crucifixorum" (CD, Rage in Eden, 2012)
Nimh & Antikatechon "Out Hunting for Teeth" (CD, Rage in Eden, 2013)
Antikatechon "Woe is the Reward" (CD, Rage in Eden, 2014)
Antikatechon "I Feel Nothing but Repulsion" (CD, Rage in Eden, 2016)
We Promise To Betray "Nothing is as It Seems" (CD, Oltrelanebbiailmare, 2017)
Antikatechon "The Sanctum of Saturation" (CD, Rage in Eden, 2018)
Day Before Us & Antikatechon "Complaintes au Bord d'un Autre Monde" (CD, Heerwegen Tod Production, 2020)
Ornament "Adorers" (digital album, Nostalgie de la Boue, 2021)
Ornament "Unicorn Lullaby" (digital album, Nostalgie de la Boue, 2021)
Antikatechon "Sublime Ascension" (CD, Heerwegen Tod Production, 2022)
Cult Of Light "The Luminous Spiral" (CD, Zazen Sounds, 2024)

venerdì 17 dicembre 2010

Echran: live report on "Serox Cult"

Ex Machina, DC12V di Teatrino Elettrico + STEEL LIVE di Echran - 27.11.2010 - Cox18, Milano

di See_Zee

Ex Machina, situazione ideata e curata da Rossella Moratto, si è proposta come evento audiovisivo di RetroFUTURO. In essa, la definizione profetica dell’estetica cyberpunk stabilita negli anni ’80, dall’inusuale - fino ad allora - ed accelerato rapporto tra informatica, elettronica, cibernetica e attività umana (la stessa che ci ha condotto poi ad un’inedita prospettiva di gusto e di fruizione dell’interazione uomo/macchina), si è dimostrata linguaggio contemporaneo, fluido, accessibile e anzi, naturale modo di esprimersi e di farsi comprendere.

Ci piace indurre nell’interpretazione del titolo scelto per l’evento - oltre ai molteplici riferimenti che già la curatrice propone, dalle macchine inutili di Bruno Munari alle situazioni steam-punk, e ancora a quelle dei Mutoid Waste Co. – un richiamo al teatro greco. In esso infatti, la formula risolutiva universale per ogni situazione drammatica è presentata nell’espressione deus ex machina (letteralmente: dio che viene da una macchina, facendo riferimento all’attore che impersonava il risolutore e veniva calato giù da una sorta di gru), in cui stavolta la figura divina risulta superflua perché è la macchina a risolvere tutto, come dea di se stessa.

La macchina è protagonista eccellente.

La scelta dell’ambientazione è stata giustamente (im)perfetta: il Cox18 di Milano.

Nella cripta è allestita l’esposizione delle opere visive, a rappresentanza dell’attività artistica delle due formazioni cibernetiche della serata: Echran e Teatrino Elettrico.

Dinamiche e stanziali, digitali e fluide oppure fermate, prese al volo e fissate su supporti (più o meno) tradizionali, su tutte si fanno notare quelle di Fabio Volpi (aka Dies, di Echran), che dimostra come le sue composizioni tradiscano un percorso da architetto, abituato a indagare e sperimentare lo spazio e la materia, il medium e il supporto, il linguaggio e il messaggio, in un percorso tendente a coinvolgere cromie esclusive, sanguigne e terrigne e con loro la composizione interpretata dalla deframmentazione di un gesto, di un movimento, poi ricomposta nell’inquadratura mai banale, che talvolta viene utilizzata anche come modulo.


> ECHRAN: STEEL LIVE

Delizioso il gioco di parole tra steel live e still life (confondibili nella pronuncia e contrapposte nel significato, acciaio vivo contro natura morta): il metallo che solitamente si considera inorganico, si anima di vita vibrante, in contrapposizione alla rappresentazione morta di una natura falsata.

Infatti, su quelle stesse lastre di metallo utilizzate per la rappresentazione iconografica della sintesi performativa, appese come scenografia, si proiettano le forme dinamiche in sinestesia con la musica che nasce anche dalla loro percussione, dal loro accarezzamento, in una sorta di loop tridimensionale, una mise en abîme, un principio sonoro dell’autosomiglianza, in cui nel dettaglio si riconosce l’insieme più grande, il tutto.

Le atmosfere audio/video sono, ancora una volta, (im)perfette: sdrucite e seducenti, rispondono precisamente ai canoni del fascino cyberpunk che oggi si fa chiamare glitch; partono sottili, rarefatte, per farsi mano a mano più spesse, pesanti, come in un cyberbolero, in un crescendo sonoro che carica di emozione il pubblico, anche attraverso la manipolazione delle lastre di metallo.

Superare la proiezione fine a se stessa, la fermezza dello schermo su cui si proietta, significa superare la bidimensionalità, la fissità dello spazio, la distanza dallo spettatore, per un coinvolgimento totale e sinestetico della performance.

E nell’ondata di sonorità droniche e di evoluzioni industrial-noise, si fa spazio l’inaspettato fattore umano: all’apice della performance, la voce di Fabio Volpi mormora parole in francese sotto forma di haiku a metà tra la sottile seduzione di Prévert e il socialismo barbarico delle perfomance di un Giovanni Lindo Ferretti che fu.


> TEATRINO ELETTRICO: DC12V

Se Echran graffia il pubblico con una performance di impronta elegante e stilisticamente multiforme, il Teatrino Elettrico, con un segno caratterizzato dalla sua semplicità e immediatezza, taglia più a fondo.

Osservandone la consolle, pronta per la performance, si ha la sensazione di essere nel laboratorio di J.F. Sebastian, il progettista genetico di Blade Runner, quello che si costruiva gli amici automi da solo.

Il loro live è interpretato da macchine semoventi, meccanismi smembrati e riassemblati che autonomamente marcano cadenze e scandiscono ritmi, che ricordano la poesia dei cicli di lavorazione delle macchine industriali e di quelle domestiche.

Anche per il Teatrino è valido il principio dell’autosomiglianza, per loro però assume un accento più marcatamente visivo: le proiezioni sono infatti riprese dell’istante dell’anima del meccanismo smembrato e attivo, delle sue interiora, come in una sorta di endoscopia, tramite una cam: ciò che vedi è ciò che accade adesso e produce suono, che viene immediatamente amplificato e diffuso, nel raggiungimento di quell’aspetto sinestetico che di tanto innalza la qualità di una performance a/v.

L’operazione - per niente scontata - è arricchita da variazioni delle frequenze d’onda che inducono disturbi più o meno invasivi sulla nitidezza dell’immagine, il tutto in una sequenza di sonorità di inclinazione più industrial, anche ballabili.

Sabato 27 Novembre, al Cox18, in una piega spazio/temporale, è andata così in scena autentica estetica cyberpunk, mentre Pris ballava nell’ombra e le pecore elettriche, probabilmente, sognavano.

D’altronde è risaputo: il cyberpunk sta negli occhi di chi guarda.

http://www.seroxcult.com/

venerdì 3 dicembre 2010

Echran: live photos

27.11.2010 - Cox 18, Milano









venerdì 12 novembre 2010

Echran live


sabato 17 luglio 2010

Echran live


mercoledì 7 luglio 2010

Echran: "In Offret" CD reviewed on "Sodapop"

Quasi non ci speravo più in questo disco, la data del mastering di Ielasi reca 2007, quindi direi che si tratta di un parto lungo e sofferto, nonostante ciò mi sento di dire che il disco è invecchiato molto bene. Gli Echran erano già stati autori di un pregevole debutto su Small Voices in collaborazione con la defunta Ebria e per il sottoscritto si era trattato di un ottimo esordio con tutte le prerogative per svilupparsi al meglio, quindi mi domandavo se avrebbero bissato l'ottimo risultato. I suoni e le idee pur essendo simili a quelli del lavoro d'esordio sono (o forse farei meglio a dire "erano") messi a fuoco e le idee più chiare, anche se non si tratta di una riedizione riveduta e corretta del primo lavoro.
Elettronica mediamente cupa e darkettosa ma nonostante questo non si tratta comunque di musica dark, industrial o di materiali con quel tipo di estetica, nonostente ciò si può dire che in un certo modo flirtino con il genere. Davide Del Col e Fabio Volpi a tratti mi hanno ricordato un gruppo elettronico con un profilo ed un taglio molto vicino a certi Coil ma soprattutto ad alcune cose di Recoil (per chi di voi ricorda i lavori dell'ex Depeche Mode) però sempre con un loro stile che li porta a debita distanza dall'essere cloni sterili dei due gruppi menzionati. Ritmiche appena accennate, suoni mediamente acuti, ancora più voci rispetto al primo disco, mai cantate: parlati filtrati solitamente in francese che hanno sempre un effetto fra l'ossessivo ed il sexy... credo non sia per nulla male per un disco che altrimenti rischierebbe di essere molto cupo e marcatamente freddo; un buon uso dei suoni di synth, che per fortuna non mi ricorda per nulla la roba ipnagogica che va di moda adesso e che solitamente regala pessimi riedizioni di roba kraut di cui vi dimenticherete fra un nanosecondo (spero che il prossimo recupero sia l'epic metal, anche perché non credo che riuscirei a resistere ad un trend che rispolveri Emerson, Lake And Palmer).
Andrea Ferraris

sabato 15 maggio 2010

Echran: "In Offret" CD reviewed on "Blow Up" magazine

Sono passati 4 anni dall'omonimo (ottimo) esordio di Davide Del Col e Fabio Volpi, rispettivamente synth e voce & programming, e stavamo quasi per dimenticarci di loro, nel frullare vorticoso delle uscite di questi anni. Grosso errore, e il rientro ce lo ricorda per non dimenticarlo. La loro è un'elettronica glaciale e ossessiva che si dispiega per volute di synth circolari punteggiati da programming sparso, afono, balbettante, sopra cui si stende fredda la voce di Volpi che recita in francese ispirandosi a film ("Slepa Paga" di Antonina Wojcik) e cineasti (l'esplicita Leni R), libri ("Métaphisique des tubes" di Amélie Nothomb) e musicisti (Death Of A.F.T., dedicata a Ali Farka Toure). Vengono in mente le pagine più angosciate dei Suicide e quelle più dilatate degli Young Gods ma senza beats a scandire tempi che adesso non esistono più e si liquefanno completamente recuperando certo tastierismo space anni '70 (Death of A.F.T.) ben più che la minimal techno o i Pan Sonic come nell'esordio. Si riscopre il gusto per la ballad (Sang è un gioiello) e la costruzione a strati e aggiunte progressive (Anodine, Retrive) anche se la cifra resta quella di un universo spaurito, cupo, senza alcun punto di riferimento oltre alla propria gravità (Sister VK, la splendida Leni R). "In Offret" è soprattutto un disco che calibra alla perfezione i dettagli (mixing e mastering sono di Giuseppe Ielasi) al fine di sottolineare lo straniamento che si deve comunicare: la presenza di Alessandra Vago alla voce in due brani, pur anch'essa fredda ed espositoria, recupera calore e sicurezza laddove l'oculato distanziamento delle tracce l'una dall'altra acuisce la sensazione di smarrimento. (8) Stefano I. Bianchi

Echran: second album "In Offret" available now



Echran "In Offret" (CD, A Silent Place / The MGS, 2009)

To order a copy contact me at: d.delcol(at)gmail.com. Also available copies of our debut CD "Echran".
www.myspace.com/echran