Debutto per la sigla Molnija Aura che congiunge le forze di Davide Del Col e Andrea Marutti, con l'ispirazione che in "Utopian Suns" sgorga dall'era spaziale e dal cinema di fantascienza. Rimembrando, con vagheggiata nostalgia, sensazioni sbiadite, fascino e stupore erosi da odierni tempi assai meno immaginativi, il duo attraverso l'impiego decisamente prevalente di elettronica analogica, si inoltra in gassose ambientazioni non esenti da minacce, si vedano "Channels of Anxiety" e "Tidal Disruption", con lenti e fluttuanti tragitti verso l'indecifrabile suggeriti da "Harmonic Radiations Tide", la quasi misticheggiante ricerca della luce più accecante di "Canis Major Overdensity", segnali alieni che fuoriescono dal momento di massima dilatazione dark ambient in "Minimum Pulsar Luminosity", il quasi irreparabile ingresso nel cosmo con la malinconia di avvertire la Terra come irrecuperabile passato di "Utopian Suns". (7/8)
Paolo Bertoni
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