Davide Del Col (Echran, Molnija Aura, Rhetra) torna con Antikatechon e pubblica il seguito di Privilegium Martyrii del 2011, un album in apparenza incagliato in ogni possibile cliché dark ambient, sia musicale sia visivo, che invece si rivelava immediatamente come un solidissimo lavoro di genere. Con Chrisma Crucifixorum Davide progredisce conservando. Ricorre sempre a un immaginario cristiano cupo e da Controriforma, soprattutto possiede il tocco e l’esperienza per creare tracce che scavano in grande profondità, immalinconendole con distese di synth e rimandi all’estetica Raison D’Ětre. Questa volta però, sembra abbia voluto tener conto del lavoro di gente come Hall Of Mirrors (Giuseppe Verticchio al mastering, come Andrea Marutti in Privilegium Martyrii) e Pietro Riparbelli: i pezzi sono più stratificati e potenti, i suoni spesso sono più sfrigolanti, noisy. Durante l’ascolto sentiremo anche un intervento di chitarra acustica, accenni di uso delle percussioni, campionamenti meno usuali, ma si tratta di dettagli che possono impreziosire ma non spiegano il disco. Questa volta non è come assistere a qualcosa di tragico, è come vederlo disturbato da una vhs consumata, giunta al suo ultimo giro prima di sfaldarsi.
Nell’insieme Antikatechon dà l’idea di qualcosa già buono che può crescere ancora, per questo non bisogna perderlo di vista.
(Fabrizio Garau)
Nessun commento:
Posta un commento