Quella tra Giuseppe Verticchio e Davide Del Col è una collaborazione logica, perché esiste una contiguità stilistica e perché tra loro c’è un rapporto d’amicizia e di fiducia (il primo si è spesso occupato del mastering dei dischi del secondo). Out Hunting For Teeth per copertina ha la stampa omonima di Goya (“A caza de dientes”), una di quelle conosciute come i “Capricci”, una satira – ovviamente molto pericolosa all’epoca – sulla società spagnola, specie sulle sue superstizioni (in questo caso: i denti degli impiccati utili per degli incantesimi). Curioso come anche David Toop, per il suo libro “Sinister Resonance”, abbia scelto una di queste tavole (“Soplanos”), dato che sempre di suoni che invadono mente e inconscio si parla. La title-track, posta all’inizio, forse è il migliore dei cinque episodi dell’album: in realtà è un classico crescendo, di un qualcosa che in apparenza sembrerebbe (ma lo è?) una chitarra in tremolo (tipo black metal), severissimo e potente, immerso sempre di più in un lago di rumore, mentre sotto pulsa qualcosa di enorme. Il resto potrebbe esser visto come la sintesi tra l’approccio decadente di Antikatechon, vicino a certe cose della Cold Meat Industry, e quello più noise di Verticchio, che qui ricorre meno a suggestioni etniche e tira fuori appunto il suo lato più crudo. Nonostante questo, comunque, il punto di forza dell’insieme è l’atmosfera malsana, non certo (non solo) la sua abrasività. Null’altro d’aggiungere, specie a chi transita dalle nostre parti. Chiamiamo tutto questo come più ci pare, a seconda delle diverse sensibilità di ciascuno di noi: industrial, dark ambient, black ambient, noise, drone, musica sperimentale. Ecco, a fare questo loro sono tra i più bravi in giro.
(Fabrizio Garau)
http://www.thenewnoise.it/nimh-antikatechon-out-hunting-for-teeth/
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