mercoledì 10 settembre 2025
mercoledì 13 agosto 2025
Antikatechon: "Echoes from the Aureate Heavens" CD reviewed on "Onda Rock"
A tre anni dal precedente “Sublime Ascension” Davide Del Col pubblica il nuovo album del suo progetto Antikatechon, “Echoes from the Aureate Heavens”, ancora una volta per l’tichetta polacca Heerwegen Tod Production.
La partenza è da brividi, con i primi suoni di “Towards Zero” in grado di trasportare letteralmente in un’altra dimensione: un loop oscuro carico di mistero avvolge subito l’orizzonte degli eventi, mentre prima una voce femminile lontana, poi l’immancabile nebbia di chitarre elettriche trasportano in un crescendo che trascina nei meandri dell’oscurità.
Il suono è ricco di dettagli e avvolge l’ascoltatore tra panorami a tratti austeri, a tratti soavi e luminosi.
Proprio questa la novità principale di un disco che sembra segnare una svolta nella carriera decennale del musicista milanese: aver introdotto in modo sempre più presente, strati di elettronica che risolvono le caratteristiche cavalcate nell’ombra in oasi di luce.
Come nella battaglia infernale di “Die Offenbarungsmaschine” che a metà corsa si apre con una melodia accecante degna dei più romantici In The Nursery.
Non mancano le visioni ultraterrene con riferimenti all’epica greca come nell’ambient stellare di “Praying Maidens Before The Fountains of Ichor”, tra i brani più melodici ed epidermici dell’intera carriera del musicista milanese. Lunghissimo finale di scaleta con l’omonima cavalcata austera di quasi venti minuti “Echoes from the Aureate Heavens”.
Voto: 7
(Roberto Mandolini)
Antikatechon: "Echoes from the Aureate Heavens" CD reviewed on "Sodapop"
Il ritorno di Davide dal Col a nome Antikatechon è coerente con il titolo scelto e lascia spazio a voci fuori dal tempo, sontuose e magiche in una nebbia sonora oscura come un passaggio fra realtà ed ultraterreno. Sale e si inerpica dove la luce si fa bianca, l’aria viene a mancare e lo scenario cambia.
I cinque movimenti di Echoes from the Aureate Heavens sembrano essere rappresentazioni in movimento di scenari epici fuori dalla grazia dell’umanità, con bordoni ad avvilupparsi su se stessi come flussi di energia scalpitante in Die Offenbarungsmaschine, una macchina rivelatoria che svela una costruzione sonora giro su giro, in continuo movimento come un vaso sopra ad un tornio che impercettibilmente si modifica al tatto. Quella di Antikatechon è musica crepuscolare, oscura talvolta: dark-ambient che si prende il suo tempo per dispiegare le sue ali, prendendo un salmodiare ritmico al quale si aggiungono quel che sembrano versi in russo per un tocco di sacrale ambiente. È un racconto sui massimi sistemi che tramite suoni, immagini evocate e lenti movimenti foraggia un senso di meraviglia all’ascolto. A tratti accarezza l’idea di una musica new age ante litteram, quasi ante homini per la calma placida con la quale ci trasmette questi echi. Echi che, quasi per processo di sonificazione, si esprimono convertendo dati astronomici in quasi un’ora di oscuro viaggio astrale. Non un disco semplice nella sua fruizione ma che ripaga con un suono che pare in continua evoluzione, proprio come l’universo, grazie a dio.
(Vasco Viviani)
martedì 29 luglio 2025
Antikatechon: "Echoes from the Aureate Heavens" CD reviewed on "Darkroom Magazine"
Il lombardo Davide Del Col, navigato esploratore delle derive noise/drone con alle spalle quasi tre lustri di solida attività discografica, dà seguito al suo sodalizio con la polacca Heerwegen Tod, che dei nove lavori complessivi firmati Antikatechon ha pubblicato gli ultimi quattro, incluso quello in esame, rilasciato in jewel-case in edizione limitata a 500 esemplari. "Echoes..." si presenta in una forma sicuramente più scarna ed essenziale rispetto alla maggior ricchezza di elementi del precedente "Sublime Ascension", in linea con quello che le note ufficiali inquadrano come il focus dell'opera: "...colossali tessiture sonore che evocano oscure e futuristiche forze cosmiche e mistici luoghi sotterranei da antiche culle...". Partendo dalla ruvidità noise della materia dronica che funge da ineludibile base, Davide sviluppa nelle cinque lunghe tracce dell'album sensazioni ascendenti di un lento viaggio verso l'ignoto e l'arcano, modellando sapientemente melodie lasciano intravedere chiari spiragli di luce, come se al termine del cammino possano schiudersi dimensioni cosmico-spirituali mai raggiunte prima. La ruvida coltre dronico-industriale, a tratti anche minacciosa, lascia i giusti spazi a linee melodiche dilatate e cariche di pathos cui spetta il compito d'innescare l'enfasi drammatica, in una incessante rincorsa mistica verso l'ignoto ed il perduto avente il suo culmine nella conclusiva title-track, che in (quasi) venti minuti ci conduce oltre i confini conosciuti del Cosmo, seguendo quell'aura divina che promette rivelazioni. Altro lavoro degno di nota da parte dell'autore di stanza a Milano, che conferma di avere la fatidica marcia in più sul piano emozionale, oltre al cospicuo bagaglio d'esperienza ed alle comprovate capacità pratiche. Mastering e grafica, anche stavolta ben curati dal sodale Giuseppe Verticchio (Nimh), sono un ulteriore valore aggiunto.
Rating: 7
(Roberto Alessandro Filippozzi)
https://www.darkroom-magazine.it/ita/108/Recensione.php?r=5318
martedì 1 luglio 2025
Antikatechon: "Echoes from the Aureate Heavens" CD reviewed on "Ver Sacrum"
C’è un silenzio che grava sulle stanze vuote del cosmo. Un silenzio che non è quiete, ma abbandono. Echoes from the Aureate Heavens, ultima discesa sonora di Antikatechon – alias del sempre più ellittico Davide Del Col – è una meditazione su quel silenzio, su ciò che giace oltre le soglie della percezione umana, là dove la luce delle stelle è solo un’eco di fuochi morti. L’album, pubblicato da Heerwegen Tod Production, etichetta polacca nota per la sua dedizione a un underground oscuro e autentico, si presenta come un monolite sonoro, freddo e impassibile. È la terza pubblicazione con la label, e forse la più compiuta, la più lucidamente disperata. Nulla qui cerca il conforto dell’ascoltatore: Antikatechon costruisce ambienti non per abitarli, ma per perdersi dentro, completamente. I tessuti sonori sono spessi come nebbie radioattive, droni che si estendono come deserti elettrificati, ritagliati da affioramenti di armonie elettroniche setose – rare e ingannevoli come miraggi nel vuoto. Non c’è melodia, non c’è ritmo. C’è solo una tensione perenne verso l’oltre, verso ciò che è antico, muto e siderale. Del Col si è mosso nel tempo tra label come Silentes e Rage in Eden, ma con Echoes il suono di Antikatechon raggiunge una forma finale, quasi terminale. La densità cosmica di questi brani evoca forze pre-umane, entità arcaiche sepolte nel firmamento o nella memoria collettiva del tempo. Ogni traccia è un varco: il passaggio attraverso una risonanza metafisica, dove l’umano è ridotto a un sussurro tra frequenze che non parlano più la nostra lingua. Eppure, in mezzo a questo abisso c’è una strana solennità. Come se Del Col, attraverso questo processo di decostruzione e isolamento totale, trovasse una forma di spiritualità terminale. È un’ambientazione sacra, ma senza dio. Una liturgia per universi spenti. A differenza dei suoi lavori precedenti, qui si percepisce un lieve affiorare di speranza ingannatrice: gocce di luce spettrale in un oceano di pece. Ma è una speranza congelata, destinata a dissolversi. Anche nei momenti emotivamente “elevati”, tutto resta imprigionato in una dimensione postuma, come se l’album provenisse da un futuro già morto. In un mondo che grida per visibilità e rumore, Echoes from the Aureate Heavens sceglie il ritiro, l’annichilimento sonoro, la contemplazione di un’esistenza disabitata. È un ascolto che non consola né intrattiene. È un manifesto dell’isolamento ontologico, una cattedrale costruita sul nulla. Per chi ha il coraggio di affrontarlo, questo disco non si dimentica. Non si ascolta: si subisce. Solo 500 copie. Giusto così. Non è musica per tutti. Forse non è nemmeno per noi. Disponibile su Bandcamp: https://antikatechon.bandcamp.com/album/echoes-from-the-aureate-heavens-2.
(Caesar)
martedì 24 giugno 2025
Antikatechon: new album "Echoes from the Aureate Heavens" out now
